Dottorato
Ricerca di dottorato
I miei interessi di studio sono confluiti nella mia ricerca dottorale dal titolo “Sociosemiotica e educazione all'interpretazione. Tra formazione dei professionisti e descrizione delle dinamiche di senso”.
Questo lavoro si è proposto di indagare a fondo le relazioni tra semiotica e le scienze dell’educazione, concentrandosi sui processi di interpretazione critica. Mi sono basato sulle riflessioni di studiosi come Paolo Fabbri per mantenere una coerenza e uno scambio reciproco tra i diversi aspetti delle due discipline (epistemologico, filosofico, metodologico e empirico). Da questi studi sono emerse due diverse linee di contatto che, alla fine, possono supportarsi reciprocamente per un vero dialogo interdisciplinare. La prima è quella di immaginare la semiotica in quanto base teorica per ripensare le attività di interpretazione, mentre la seconda riguarda la sua capacità di fungere da metodologia descrittiva per analizzare e interpretare le strutture di significato nell'ambito dell'educazione.
Sul piano filosofico-teorico, ho cercato di mettere in dialogo la semiotica con l'educazione al fine di progettare percorsi formativi per insegnanti e operatori museali. L'obiettivo era sviluppare una formazione che potesse lavorare sul concetto di interpretazione proposto da Umberto Eco, ma che allo stesso tempo fosse efficace nel promuovere il pensiero riflessivo dei professionisti. Ho messo la semiotica interpretativa in dialogo sia con i concetti di esperienza estetica, educativa e critica di John Dewey, sia con approcci innovativi alla formazione degli insegnanti, come la Ricerca-Formazione o le pratiche del Reggio Emilia Approach.
In modo simile, anche l'approccio metodologico della semiotica generativa è stato messo in dialogo con le scienze dell'educazione. L'obiettivo era dotarsi di strumenti rigorosi per descrivere i discorsi sull'interpretazione svolti dai diversi gruppi di professionisti. Le diverse fasi del percorso formativo, come i focus group, i workshop e le attività didattiche, sono state descritte utilizzando il metalinguaggio di Algirdas Julien Greimas. In questa analisi è stata posta particolare attenzione sia alle forme espressive non verbali sia a quelle del dialogo interattivo. Il percorso generativo si è rivelato estremamente utile per descrivere la dimensione virtuale del significato, osservarlo nelle sue manifestazioni multimodali e comprendere come può evolversi attraverso la continua rinegoziazione nei contesti sociali.
Attraverso questi approcci, si è adottato un paradigma epistemologico costruttivista. Da un lato, il dialogo tra le scienze dell'educazione e la semiotica interpretativa ha consentito di creare contesti in cui le conoscenze e competenze empiriche degli insegnanti e degli educatori potessero essere valorizzate. Ciò ha permesso ai professionisti di essere attivamente coinvolti in una sfida condivisa riguardante le questioni didattiche dell'interpretazione. D'altra parte, l'utilizzo della semiotica generativa ha consentito di dare ascolto a queste competenze. La metodologia greimasiana ha svolto un ruolo importante nel rendere visibili le dinamiche di senso degli insegnanti e degli educatori che si manifestano principalmente nelle modalità interattive, multimodali e dinamiche della pratica piuttosto che nelle forme rigide della teoria.
Questo percorso, aperto anche alle competenze non accademiche, ha portato a inquadrare il concetto di interpretazione nei contesti educativi. L’interpretazione è stata articolata proprio attraverso i regimi relazionali di complessità e di dialogo, individuando diversi e vari approcci interpretativi, positivi o meno, per i contesti educativi.